Quando una persona si rivolge allo psicologo è probabile che abbia avvertito qualcosa di diverso in lui e sente che ciò non può essere gestito. Questo può causare sofferenza che viene avvertita dalla persona attraverso dei “campanelli”, qualcosa di nuovo che turba una sensazione di equilibrio.
Potremmo definire questi campanelli ogni sorta di sintomo che la persona presenta.
Per sintomo intendo, risalendo al significato della parola stessa, una qualsiasi condizione che può turbare un equilibrio e condurre l’individuo a percepire uno stato di malessere.
Il sintomo è quindi un turbamento, ma è anche un segnale che ci può dare delle informazioni.
Tricoli (2017) sottolinea come il sintomo è un segno che può essere una risorsa, un punto da cui partire per condurre la persona verso nuove prospettive.
Quindi il sintomo è sia espressione di una sofferenza o di un elemento che turba l’equilibrio; ma anche un indizio da cui partire per costruire un nuovo e più funzionale equilibrio e ritrovare il proprio benessere.
Ascoltare i nostri “segnali” interiori può essere il primo passo verso un processo di cambiamento.
Ma un adulto può cambiare? Questa domanda è strettamente collegata al concetto di sviluppo.
Un area della psicologia che si occupa di evoluzione nell’arco di vita è la life-span psychology.
Questa prospettiva mette proprio in luce la complessità nel processo di sviluppo e come esso non possa essere circoscritto al periodo infantile o adolescenziale, ma debba essere considerato durante tutto l’arco di vita. Come ricorda Milanesi (2015), le nostre funzioni mentali non sono rigidamente chiuse e limitate e non è funzionale pensare che il processo di sviluppo possa essere considerato come il raggiungimento di una mèta ideale.
Certamente ogni età ha le sue caratteristiche e le sue specificità, ma un’evoluzione in termini di cambiamento e arricchimento personale potrebbe essere potenzialmente sempre possibile.
Riferimenti bibliografici
Milanesi P. (2015), Sviluppo psichico: peculiarità dell’infanzia o processo in continuo divenire?, Ricerca Psicoanalitica, XXVI, 2, 63-92;
Tricoli M.L. (2017), Il sintomo: da indice di malattia a espressione di un soggetto unitario, Ricerca Psicoanalitica, XXVIII, 3, 9-20.
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